La classe M di sommergibili oceanici della Royal Navy era formata da navi costruite come incrociatori sommergibili. Essi ebbero a prua un cannone 12 in/40 Mk. IX da 305 mm con il quale, piuttosto che con i siluri, colpire le grandi navi nemiche sotto la linea di galleggiamento. Questo concetto, nato dalle limitazioni dei siluri dell'epoca, si dimostrò poco pratico e i 3 M realizzati non ebbero particolare successo.
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In generale si può affermare che i sommergibili della Prima guerra mondiale fossero molto in difficoltà nel colpire unità navali veloci, a meno di non trovarsi già in una posizione estremamente favorevole (come nel caso del Lusitania). Le scarse prestazioni ed autonomia in immersione, l'impossibilità pratica di attaccare un bersaglio ben armato e difeso in superficie, e soprattutto le modeste prestazioni dei siluri, rendevano tale compito difficile.
Così ad un certo punto venne naturale pensare ad un grande cannone che potesse sparare col battello a quota periscopica o appena emerso, e immobilizzare la nave colpendola sotto la linea di galleggiamento, per poi finirla con i siluri.
Il progetto vide l'attuazione pratica nel caso delle 4 unita classe M, previste dagli inglesi. In pratica, essi fermarono la costruzione degli ultimi 4 classe K, e ne modificarono la costruzione per ospitare in una casamatta prodiera il cannone da 305/40 e la sua lunga canna da 12 metri. Naturalmente, si trattava di battelli giganteschi, che non poterono far conto sull'apparato motore delle unità K con turbine a vapore, ma ebbero invece lo stesso sistema delle unità classe L, per una velocità inferiore ma con mezzi più pratici.
Il sottomarino era immenso, ancora oggi la quasi totalità dei sommergibili sono ben più piccoli di 90 metri, anche se il dislocamento non era molto alto a motivo della scarsa larghezza e nonostante il cannone. Questo aveva un brandeggio di soli 7,5 gradi per lato e quindi occorreva muovere tutto il sommergibile per inseguire il bersaglio, mentre l'alzo era tra 0 e +20 gradi.
Dopo il completamento della prima unità, l'M1, la costruzione degli altri arrivò solo dopo la fine della guerra, ma l'M4 non venne mai completato. Delle 3 unità, una, la M2 venne riconvertita in sommergibile portaerei con il cannone sostituito con un hangar per idrovolanti, altra idea affascinante ma discutibile, e l'M3 con un vano per mine al posto dell'artiglieria, forse la migliore delle idee applicabili, data la grande efficienza della guerra di mine.
La classe non mancò di causare tragedie, come nel caso della perdita della M2 nel 1932 al largo di Portland, una delle più importanti basi inglesi, mentre il capoclasse M1 era già da 7 anni in fondo al mare, a seguito di una collisione con il cacciatorpediniere Vidar.
Nell'insieme un progetto audace, ma concepito come spesso accade con le nuove classi di sommergibili, secondo un concetto sbagliato; i miglioramenti nelle batterie e soprattutto nei siluri erano molto più convenienti che portare per e sotto il mare un cannone, indubbiamente scenografico, da 50 tonnellate.
L'idea è stata in un certo senso ripresa dai francesi con il Surcouf (2 cannoni da 203mm) e soprattutto dalle varie classi (come i classe Oscar) di sottomarini lanciamissili sovietici.
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