Il Morse è stato un sommergibile appartenente alla Marine nationale, sesta unità della classe Requin, perduta nel corso della seconda guerra mondiale per urto contro una mina il 16 giugno 1940.[3][4]
Morse | |
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Descrizione generale | |
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Tipo | Sommergibile |
Classe | Requin |
Proprietà | Marine nationale |
Identificazione | Q118 |
Ordine | 14 aprile 1922 |
Cantiere | Arsenale di Cherbourg |
Impostazione | 19 marzo 1923 |
Varo | 9 maggio 1925 |
Completamento | 10 febbraio 1928 |
Destino finale | Affondato il 16 giugno 1940 da una mina vicino alle isole Kerkenna[1] |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | Emersione: 962/1 168 t Immersione: 1 464 t |
Lunghezza | 78,3 m |
Larghezza | 6,84 m |
Pescaggio | 5,1 m |
Profondità operativa | 80 m |
Propulsione | 2 motori Diesel Sulzer o Schneider (2 900 shp); 2 motori elettrici (1 800 shp); 2 alberi motore |
Velocità in immersione | 9 nodi |
Velocità in emersione | 15 nodi |
Autonomia | Emersione: 6 650 miglia a 10 nodi (12 316 chilometri a 19 km/h) Immersione: 105 miglia a 5 nodi (1 945 chilometri a 9,5 km/h) |
Equipaggio | 54 uomini |
Armamento | |
Armamento |
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Note | |
dati riferiti all'entrata in servizio | |
dati tratti da French Warship of World War II[2] | |
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Impostato presso l'arsenale di Cherbourg il 19 marzo 1923, il sottomarino Morse, appartenente alla Classe Renquin, fu varato il 9 maggio 1925. Entrato in servizio il 10 febbraio 1928,[2] fu assegnato alla 6ª Squadriglia sottomarini (ESM), della 1ª Squadra navale a Tolone.[3]
Nell'agosto 1927, durante le prove in mare al largo di Cherbourg, il comandante si trovava sulla torretta in compagnia del capitano di corvetta De Brettenville, e quando diede l'ordine di immersione si accorse che il suo compagno non si trovava più sulla passerella.[5] Un improvviso rollio del bastimento aveva proiettato il capitano di corvetta De Bretteville sul ballatoio e da lì in mare.[5] Una brusca manovra della macchina indietro tutta ebbe l'effetto di bloccare il timone e distorcere i governali.[5]Il capitano di corvetta De Bretteville fu recuparato dal canotto di bordo e il sottomarino diresse verso Cherbourg dove l'ufficiale fu ricoverato in ospedale, riprendendosi rapidamente.[5]
Dal 1 settembre 1931 fu trasferito alla 6ª ESM a Biserta, in Tunisia.[3] Il 13 ottobre 1935 entrò presso gli Ateliers et Chantiers de la Loire a Saint-Nazaire per grandi lavori di manutenzione che iniziarono il 15 novembre.[4] Furono eseguiti la zincatura dei serbatoi di zavorra, la saldatura dei serbatoi di carburante esterni, l'installazione di un'antenna periscopica al posto del periscopio di emergenza, la rimozione dei serbatoi interni 7 e 8 e la rimozione dei 2 siluri di riserva nella camera di lancio anteriore.[4] La revisione dei motori elettrici venne affidata alla CGE Nancy; quello dei motori diesel alla Schneider; e quello dell'impianto radiotelegrafico alla Loire Saint-Denis.[4]
Il Morse effettuò le sue prime prove in mare il 28 giugno 1937, e rientrò in servizio il 26 novembre dello stesso anno, assegnato alla 9ª Divisione sottomarini (DSM).[4] Allo scoppio della seconda guerra mondiale, il 1 settembre 1939, l'unità apparteneva alla 5ª ESM della 4ª Flottille de Premar IV di stanza a Biserta.[4] Il sottomarino si trovava a Casablanca, da dove effettuò missioni[N 1] di sorveglianza sui movimenti tedeschi attorno alle isole Canarie.[3] A partire dal 3 settembre 1939 era al comando del tenente di vascello Jean Georges Charles Paris.[4]
Il 10 giugno 1940, con l'entrata in guerra del Regno d'Italia, lasciò la rada di Biserta insieme al Caiman, per una missione nelle acque del sud della Tunisia, nel Golfo di Gabès,[3] in quanto si temeva uno sbarco italiana a Djerba.[4] L'11 giugno, il Caïman e il Morse navigarono in superficie davanti all'isola di Pantelleria. Il giorno 12, alle 8:00,le due unità si immersero a sud delle isole Kerkenna, e il loro rientro a Sfax era previsto dopo sei giorni.[4] Il 16 giugno 1940 il Morse colpì una mina appartenente a uno sbarramento difensivo francese 4 miglia nautiche a 207° dalla boa 7 di Kerkenna.[4]
L'Ammiragliato francese non ebbe notizie certe del Morse fino al 20 giugno. Il 16 agosto un idrovolante CAMS 55 (guardiamarina Albert Figer) di base a Karouba individuò un relitto spezzato in due a 24 metri di profondità, all'ingresso del canale di Sfax.[4] Il mare restituì i corpi di 9 marinai dell'equipaggio, di cui solo 3 verranno identificati. I 6 marinai non identificati furono sepolti nel cimitero di Sfax.[4] Successivamente si stimò che 44 corpi rimanevano intrappolati nel relitto.[5] Dal 1955 al 1956 il relitto fu sollevato e le salme recuperate trasportate anche loro a Sfax.[4] Dopo la proclamazione dell'indipendenza della Tunisia, le spoglie dei marinai furono raccolte nel cimitero militare di Gammarth dove fu eretto un memoriale.[5] Tra i 53 membri dell'equipaggio vi era il giovane poeta Jean Venturini.[4] Ciò che restava del Morse venne demolito nel 1960.
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