Il Nazario Sauro è un sottomarino a propulsione diesel-elettrica (o convenzionale) della Marina Militare Italiana, capostipite della prima serie della classe Sauro, consegnato alla Marina il 12 febbraio 1980. Attualmente è una nave-museo ormeggiata nel porto antico di Genova, e rappresenta uno dei tre sottomarini esposti in Italia insieme all'Enrico Toti (S 506) a Milano presso il Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci e all'Enrico Dandolo (S 513) a Venezia (tutti e due appartenenti alla classe precedente, la classe Toti).
Nazario Sauro S 518 | |
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Descrizione generale | |
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Tipo | sottomarino |
Classe | Sauro - 1ª serie |
Identificazione | S 518 ITU: IANS ![]() ![]() ![]() ![]() |
Costruttori | Fincantieri S.p.A. |
Cantiere | Monfalcone (GO), Italia |
Impostazione | 27 giugno 1974 |
Varo | 9 ottobre 1976 |
Entrata in servizio | 1º marzo 1980 |
Radiazione | 1º maggio 2002 |
Destino finale | musealizzato dal 29 maggio 2010 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento |
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Lunghezza | 63,8 m |
Larghezza | diametro: 6,8 m |
Altezza | 5,7 m |
Propulsione | 3 motori diesel Grandi Motori Trieste 210.16-NM da 3.650 hp totali
motore elettrico Magneti Marelli da 2,72 MW elica a 7 pale |
Velocità |
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Equipaggio | 49 uomini, di cui 6 ufficiali |
Armamento | |
Siluri | 6 TLS con 12 siluri A184 o 24 mine |
Note | |
Motto | Per undas ad victoriam |
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Il battello prende il nome dal tenente di vascello Nazario Sauro, medaglia d'oro al valor militare, patriota ed esponente dell'irredentismo italiano del primo conflitto mondiale. In precedenza nella Regia Marina era stato intitolato il cacciatorpediniere Nazario Sauro, che prese parte alla seconda guerra mondiale affondando nelle acque del Mar Rosso alle 9 del mattino del 3 aprile 1941 in seguito ad un attacco aereo inglese; la nave, centrata da una bomba da 224 kg, s'inabissò in appena mezzo minuto[1]. Nell'affondamento perirono 78 uomini dell'equipaggio.
Il battello, in disarmo dal 1º maggio 2002, è stato ormeggiato presso l'Arsenale militare marittimo della Spezia insieme all'unità gemella Carlo Fecia di Cossato, dove è stato, dal 2008, oggetto di un'opera di restauro per la trasformazione in museo, attuata per conto del Mu.MA - Istituzione Musei del Mare e della Navigazione di Genova, da parte della società Fincantieri, la stessa che lo aveva costruito alla fine degli anni settanta (allora Italcantieri).
All'alba del 18 settembre 2009 il Nazario Sauro ha lasciato l'arsenale spezzino per la sua ultima missione: trainato da rimorchiatori ha raggiunto il porto antico di Genova[2] dove il 26 settembre è stato ormeggiato nella darsena davanti al Galata − Museo del mare.
L'allestimento museale, progettato e diretto dall'architetto Roberto Bajano[3] per il Galata − Museo del mare in collaborazione con l'Ufficio Progettazione Sommergibili della Direzione Navi Militari di Fincantieri, ne fa la prima nave-museo in Italia visitabile in acqua[4][5].
L'apertura al pubblico è avvenuta il 29 maggio del 2010.
Il sommergibile, chiuso al pubblico dal 13 giugno 2022 per permettere le operazioni di sigillo e messa in sicurezza, è stato trainato, il giorno 21 Giugno 2022[6], per mezzo di rimorchiatori ,dalla Darsena di Genova fino all'Arsenale Militare Marittimo di La Spezia, per una manutenzione straordinaria, conclusasi con il ritorno al sito museale il 13 Luglio. L'operazione ha consentito di far ritornare il battello nelle condizioni originali, privandolo della corrosione che lo aveva intaccato in 12 anni di stazionamento a mare. I costi delle operazioni, che ammontano a 140mila euro, sono state sostenuti da sponsor privati e dall'Istituzione dei Musei del Mare e delle Migrazioni.
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