Il Santorre Santarosa[3] è stato un sommergibile della Regia Marina.
Santorre Santarosa | |
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Descrizione generale | |
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Tipo | Sommergibile di media crociera |
Classe | Bandiera |
Proprietà | Regia Marina |
Cantiere | OTO, La Spezia |
Impostazione | 1º maggio 1928 |
Varo | 22 ottobre 1929 |
Entrata in servizio | 29 luglio 1930 |
Destino finale | messo fuori uso da motosiluranti il 19 gennaio 1943, autodistrutto il giorno seguente |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento in immersione | 1146,87 t |
Dislocamento in emersione | 936,65 t |
Lunghezza | fuori tutto 69,8 m |
Larghezza | 7,18 m |
Pescaggio | 4,4 m |
Profondità operativa | 100 m |
Propulsione | 2 motori diesel FIAT da 3000 CV totali 2 motori elettrici Savigliano da 1300 CV totali |
Velocità in immersione | 8,2 nodi |
Velocità in emersione | 15,1 nodi |
Autonomia | in superficie 4740 mn a 8,5 nodi in immersione: 8,2 mn alla velocita di 8,2 nodi |
Equipaggio | 5 ufficiali, 47 sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Armamento | alla costruzione:
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Note | |
Motto | Ex imis ad astra[1] ("Dalle profondità alle stelle") |
informazioni prese da e [2] | |
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Il 21 giugno 1940 (con il capitano di corvetta Guido Coscia come comandante) fu inviato tra Ibiza e Maiorca; colto però da un guasto, dovette invertire la rotta, facendo ritorno alla base il 26 giugno senza aver avvistato unità nemiche[4].
Successivamente fu mandato a meridione di Creta in missione offensiva; a mezzanotte e dieci del 1º ottobre 1940 attaccò un sommergibile con il lancio di un siluro, andato a vuoto[4].
L'8 novembre 1940 speronò accidentalmente il trabaccolo Giuseppe e Maria al largo di Augusta, affondandolo[5]; seriamente danneggiato, dovette tornare in porto[4].
Fra il 4 e l'8 aprile 1941, mentre era in missione offensiva ad ovest di Malta per contrastare l'operazione britannica «Winch», perse, causa il mare mosso, il guardiamarina Emanuele Peretti[4].
Fu poi destinato al trasporto di rifornimenti per la Libia, al comando del tenente di vascello Giuseppe Simonetti[4].
Il 21 ottobre 1942, mentre stava rientrando a Napoli, fu attaccato da un sommergibile con il lancio di tre siluri, che schivò contromanovrando[4].
Il 15 gennaio 1943 partì per la sua ultima missione di trasporto: quattro giorni dopo andò infatti ad arenarsi sulle di Kaliuscia (Tripolitania), dovendo trasbordare il carico su bettoline[4]. Nella notte seguente (quando tutto il materiale era già stato sbarcato[6]) fu attaccato da motosiluranti britanniche: uno dei siluri (lanciato dalla MTB. 260[6]) andò a segno, uccidendo due uomini (il capo di seconda classe Vito Boccellato ed il marinaio Gaetano Aprile[7]) e riducendo il Santarosa ad un relitto.
Il 20 gennaio 1943 il relitto del sommergibile, per evitarne la cattura (tre giorni dopo Tripoli sarebbe stata occupata dagli inglesi) fu minato e fatto saltare in aria[4][8].
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